Palazzo Sacconi

La struttura merlata del palazzo si affaccia su Viale Peretti e nasce come magazzino annesso alla residenza nobiliare della famiglia Sacconi di Porchia, cui deve il nome.

La sua costruzione è stata realizzata su progetto di Luigi Fontana fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, il quale negli stessi anni stava terminando la Cattedrale.

Il vescovo Vincenzo Radicioni, nel 1954, acquisì il palazzo dalla famiglia Sacconi per farne la sede della diocesi di Montalto delle Marche, ma il progetto non si concretizzò.  Censito nel catasto Gregoriano, una parte dello stabile venne acquistato dai nipoti del cardinale Carlo Sacconi, Giacomo e Stanislao.

La struttura, composta da quattro piani, fu utilizzata dal comune in parte da archivio e in parte da magazzino, come  riscontrabile nella serie di rampe sul lato destro della facciata, all’epoca percorribili con i carri, per accedere ai vari piani dell’edificio. Oggi il Palazzo è proprietà privata degli Eredi della famiglia Sacconi.