Profilo storico

Numerosi reperti di varie epoche attestano la presenza dell’uomo nel nostro territorio da tempi remoti. Sono state rinvenute tracce di un villaggio di capanne riferito al periodo Neolitico, e un insediamento di notevole importanza, attribuito alla Civiltà Appenninica.

L’Archeoclub di Montalto ha censito nel territorio comunale ben 26 insediamenti di epoca romana, 14 di epoca protostorica e 13 di epoca medievale. Un profilo storico più nitido si delinea a partire dall’alto medioevo quando Montalto acquisisce una identità nata dalla fusione di cinque piccoli castelli: Monte Patrizio, La Rocca, Montaltello, S. Giorgio e S. Lorenzo e molti toponimi riferiti al nostro territorio sono attestati nella donazione che il signore longobardo Longino di Attone fa nel 1039 alla Abbazia di Farfa.

Già nell’anno Mille Montalto era terra nullius diocesis, non apparteneva cioè a nessuna diocesi, ma stava sotto la giurisdizione dei monaci farfensi insediati sul Matenano. Agli inizi del 1300 è libero Comune e in tale veste i suoi rappresentanti partecipano al Parlamento di Montolmo pro pacificazione della Marca Anconetana.

Nel 1320 la comunità fa redigere il suo primo Catasto, il terzo più antico delle Marche, un pregevole volume pergamenaceo dove sono elencati tutti i possidenti, le proprietà, le colture e l’estimo, prezioso per la ricostruzione della vita dell’epoca. La tenacia e l’amore dei montaltesi per la propria città è testimoniata già dal 1380 quando Montalto venne assediata dai mercenari di Giovanni Acuto, il più famoso capitano di ventura del tempo, imparentato con i Visconti e che faceva tremare città ben più potenti e agguerrite; il mercenario non riuscì a conquistare Montalto che resistette con una energia insospettata tanto che il Condottiero abbandonò l’impresa.

Nel 1418 Montalto ottiene da Martino V la facoltà di eleggere autonomamente il Podestà e gli altri pubblici ufficiali. Non potè tuttavia opporsi alle truppe di Francesco Sforza che occupò parecchie terre della Marca e successivamente di Francesco Maria della Rovere, in guerra con papa Leone X, il quale invase il territorio occupando per oltre un anno il castello.

Montalto inizia il suo percorso verso la grande storia nel 1521 con la nascita di Felice Peretti, futuro Papa Sisto V.

Montalto delle Marche

Montalto delle Marche nasce nella fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, ad una distanza di venti minuti sia dal mare che dalla montagna. Il territorio comunale si estende su una superficie di 34,11 Km quadrati.

La Città è composta da un centro storico – ancora oggi impreziosito da antichi palazzi, monumenti e caratterizzato dall’antico incasato – e dalle frazioni (i castelli) di Porchia e Patrignone, e della Valdaso.

Montalto è stata la patria di intellettuali, figure ecclesiastiche di prestigio e importanti artisti. Tra gli altri, Papa Sisto V (il “Papa tosto”) e Giuseppe Sacconi (progettista e direttore dei lavori del Vittoriano, a Roma).

L’amore incondizionato per la sua “Patria Carissima” è stigmatizzato nel prezioso dono del reliquiario offerto alla comunità a perpetua protezione.

I  castelli

PORCHIA

Il territorio di Porchia è abitato fin dall’antichità, come testimoniano la presenza di necropoli sia picene che romane.
L’origine stessa del nome si riferisce al termine gromatico “Porcla”, letteralmente terra sollevata tra due solchi. La fondazione vera e propria risale però al IV secolo, durante le invasioni barbariche.

Castrum medievale sotto l’influenza degli abati farfensi. Nel 1291 il papa ascolano Niccolò IV attribuisce al castello la prima forma di autonomia, ammettendolo all’elezione del podestà. Di lì a poco Porchia entra a far parte dei castelli di Ascoli, come baluardo nordorientale della città. Ascoli offre a sua volta aiuto militare al castello (1319-1321). Di questo status la frazione reca tuttora memoria, con la partecipazione della sua rappresentanza alla Quintana di Ascoli Piceno.

Nel 1586 Sisto V, eleva a sede vescovile la sua città e il primo vescovo di Montalto sarà Paolo Emilio Giovannini, nativo del castello di Porchia, e i fornaciai porchiesi forniscono i mattoni per la costruzione della nuova cattedrale. Il comune di Porchia con regio decreto nel 1866 cessa di esistere e viene accorpato definitivamente a Montalto delle Marche.

PATRIGNONE

Situata sopra una rupe, è definita “la piccola Urbino” per via del delle numerose salite e discese che la compongono e per l’anima prettamente rinascimentale delle sue architetture. L’origine del nome viene ricollegata al latino Paternus.

Sono numerose le testimonianze archeologiche risalenti all’antichità romana. Già comune medievale, il castello presentava la tipica struttura fortificata e apparteneva ai potenti Signori di Monte Passillo, da questi successivamente ceduto agli abati farfensi ed infine alla città di Ascoli nel 1249, con la quale conserva ancora un legame partecipando all’annuale Torneo cavalleresco della Quintana.

Particolarmente significativa per la lettura della storia di Patrignone, è la misteriosa iscrizione sulla Porta detta del Borgo, dalla quale si evince che la stessa fu fatta nel 1262 sotto il regno di Manfredi, figlio di Federico II. Conserva l’impianto storico, suggestivamente incastonato nel paesaggio collinare, con porte residue di una cinta muraria ed edifici dei secoli XV-XVII.

Patrignone scrive le pagine più significative della sua storia nei secoli XV e XVI, producendo monumenti, opere d’arte e dando i natali all’illustre famiglia dei Bonfini, distintisi nelle arti come pittori, valenti intagliatori del legno e studiosi di fama internazionale come l’umanista Antonio Bonfini, profondo conoscitore e autore della storia ungherese. Fu comune autonomo fino all’Unità d’Italia. Nel 1866 fu aggregata all’attuale capoluogo.

VALDASO

Il territorio della Valdaso è anche conosciuto come “il giardino delle Marche”. Lungo il fiume Aso e con il panoramico sfondo dei Sibillini, si susseguono colline, vigneti, frutteti e boschi che ad ogni stagione rendono questi luoghi incantevoli.

Un territorio d’eccellenza per clima, tradizioni e qualità della vita. Tipici i frutteti e i campi coltivati a orto.

La fervida vita cittadina montaltese vive anche grazie alla dedizione e all’impegno dei suoi cittadini. Le numerose iniziative intraprese hanno richiesto grande energia ed organizzazione. Di seguito le realtà protagoniste attive nel panorama cittadino, ognuna con specifiche competenze ma tutte in sinergia per l’obiettivo comune della crescita e valorizzazione del nostro territorio.

ASSOCIAZIONI DI ARTE, MUSICA E TRADIZIONI

L’eredità lasciata dai nostri gloriosi predecessori, l’amore per la bellezza e per l’espressione artistica in ogni sua forma hanno da sempre caratterizzato l’anima del nostro borgo. Oggi questa creatività si traduce, da una parte, in una tensione innovativa volta alla sperimentazione e dall’altra, nella salvaguardia e nella tutela delle tradizioni locali. Esistono, infatti, ben due corali a Montalto delle Marche, entrambe di alto profilo:
1- Il Coro “La Cordata”: formazione esclusivamente maschile che dal 1987 si dedica allo studio del canto di montagna, alpino e popolare, proponendosi di migliorare la propria vocalità mantenendo inalterato il modo semplice di cantare tipico della tradizione. Negli anni questa realtà si è distinta per la professionalità, i risultati e i riconoscimenti conseguiti. Il Coro ha partecipato a importanti concerti e rassegne corali nazionali (di particolare rilevanza il concerto tenuto presso l’Aula Magna del conservatorio G. Verdi di Torino) e internazionali, come quella di Wolfsber in Austria e di Budapest. Nel 1992 riceve il premio ARCOM (Ass. Reg. Cori Marchigiani) quale giovane coro distintosi per il continuo impegno e crescita musicale costante. Dal 1988 organizza l’annuale “Festival degli Appennini”, in occasione del quale Montalto ha ospitato, nella magnifica cornice della Concattedrale cittadina, il meglio della coralità italiana, come il prestigioso Coro dei Crodaioli, il SAT di Trento e il CET di Milano. La direzione artistica, fin dalla fondazione, è affidata al montaltese Maestro Patrizio Paci, autore anche di melodie popolari eseguite da celebri cori trentini, veneti, friulani ed emiliani.

2- La Corale “Sancta Maria In Viminatu”: corale mista che prende forma alla fine degli anni ’80 con lo scopo di animare le celebrazioni eucaristiche nella omonima Parrocchia. Nel ’95 il direttore Marco Fazi decide di riorganizzare l’intero organico incrementandolo ed introducendo lo studio di canti polifonici popolari. La corale si propone di migliorare continuamente la propria vocalità senza dover alterare quel modo semplice di cantare tipico della canzone d’ispirazione popolare, rompendo con la staticità tipica di queste formazioni, superata da un naturale quanto innovativo fluire nel corpo, nelle vibrazioni e nella gioia del canto corale. Ha già partecipato a diverse rassegne a livello locale-regionale e dal 2007 organizza nel periodo pasquale una Rassegna a carattere popolare denominata “Voci dalle Colline”. La corale è attualmente composta da un gruppo eterogeneo ma molto compatto, con un repertorio d’ispirazione popolare che comprende brani d’autore sia italiani che stranieri. Debutta ufficialmente nel 2004 come ospite del Coro “La Cordata” di Montalto delle Marche, con il quale collabora dal 2005 nella realizzazione della Rassegna Natalizia “Capanna Sanda”. La Corale ha saputo intrecciare relazioni con altre realtà vicine del canto popolare, ma anche con realtà più lontane e vanta, tra i suoi appuntamenti, la partecipazione al Concorso “INTERNATIONAL CHORAL COMPETITION”, svoltosi nel 2007 al Teatro Novelli di Rimini, in occasione del quale si è aggiudicata un premio speciale, appositamente costituito dalla giuria.

3- La “Banda Città di Montalto”: Storica realtà costituita nel lontano 1846. Si sono succeduti diversi maestri e qui si sono formati tanti musicisti o semplici appassionati. Nel tempo si è saputa evolvere ed innovare, arricchendo il repertorio bandistico classico, con pezzi contemporanei, introducendo, in occasioni di particolari eventi, anche strumenti insoliti per una banda, come il pianoforte. La Banda tiene vive anche le antiche tradizioni locali, come quella di eseguire la “Pasquella”: se vi capiterà di visitare Montalto nel periodo Natalizio, infatti, potreste sentirla suonare per le vie del Paese.

ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE TURISTICO-CULTURALE

  • ASSOCIAZIONE CULTURALE “CITTÀ DI SISTO V”
  • ASSOCIAZIONE GIOVANILE MONTALTESE “MY CLAN”
  • ASSOCIAZIONE “STREGHE E FOLLETTI”
  • PRO LOCO MONTALTO “TERRA SISTINA”
  • PRO LOCO VALDASO “ASS. LAGO 93”
  • PRO LOCO PORCHIA
  • ASSOCIAZIONE “MARCHE DIEM”

ASSOCIAZIONI SPORTIVE

  • CIRCOLO TENNIS “IL SALICE”
  • FOOTBALL CLUB MONTALTO 1979
  • A.S.D. ATLETICO PORCHIA
  • ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA TSN
  • A.S.D. LMT LUGUGNANO MOTOCOSS TEAM
  • A.S.D. REAL MONTALTO

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

  • AVIS: sezione comunale dell’associazione volontari italiani del sangue.
  • ASSOCIAZIONE VOLONTARI CROCE AZZURRA DI MONTALTO MARCHE: sezione comunale.