Sisto V

Da Felice Peretti a Papa tosto

Felice Peretti nasce a Grottammare il 13 dicembre 1521. Il padre Piergentile detto Peretto si era rifugiato in questo borgo marinaro dopo essere stato condannato all’esilio per dieci anni dall’autorità ecclesiastica, forse per aver mostrato simpatie per il Duca di Urbino durante la guerra con Leone X. A Grottammare lavora come ortolano presso Ludovico De Vecchi e sua moglie Mariana di Frontillo è impiegata come domestica di famiglia.

Nel 1521, dopo la primogenita Camilla, nasce Felice. Visse un’infanzia molto povera e svolse lavori umili insieme ai genitori. A Montalto,  lo zio materno, Frà Salvatore Ricci, viveva nel convento di San Francesco delle Fratte di cui era Guardiano, cioè Superiore. Qui all’età di nove anni entra Felice e a 12 anni inizia il noviziato. Nel 1535 vestì l’abito francescano assumendo così il nome di fra’ Felice e avviandosi agli studi filosofici e teologici. Negli anni successivi acquisterà fama di grande predicatore a Roma, Perugia, Ascoli, Pisa fino a Napoli. Uomo carismatico e teologo profondo, partecipa ai lavori di preparazione al Concilio di Trento e viene nominato Inquisitore di Venezia.

Nel 1567 viene consacrato Vescovo di S. Agata dei Goti (BN) , nel 1570 Cardinale col titolo di S. Girolamo degli Schiavoni.

Nel 1585 con la morte di papa Gregorio Fra Felice Peretti è eletto Papa e prende il nome di Sisto V, in omaggio al confratello Sisto IV. Il suo pontificato durerà solo 5 anni, ma sarà destinato a lasciare una traccia indelebile. Muore il 27 agosto del 1590: il cuore è portato nella chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio sotto il Quirinale, la salma invece in Vaticano.

Per tutta la vita mostrò ogni cura per la sua patria di origine, Montalto delle Marche. Già da cardinale concesse l’esercizio di un mercato settimanale, tradizione ancora oggi mantenuta ogni mercoledì mattina; istituì un medico condotto e fondò una scuola ginnasiale. Ma è da Pontefice che fece di Montalto un centro di primaria importanza, conferendogli il titolo di Città, creando una nuova Diocesi e istituendo il Presidato, cioè un territorio di 17 comuni governato da un Preside-Governatore che amministrava anche la giustizia, compreso lo iussanguinis. Per creare la Nuova Montalto, fa istituire qui l’attività di zecca pontificia e dà impulso alla costruzione della magnifica Concattedrale dedicata all’Assunta, dove, secondo la sua gloriosa visione, si sarebbe dovuto traslare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Inoltre si preoccupò di assicurare gli studi ai giovani meritevoli meno abbienti, istituendo il Collegio Montalto a Bologna. Qui per oltre due secoli si formeranno oltre 1300 fra giuristi, medici, matematici ma anche teologi e alti prelati.

L’amore incondizionato per la sua “Patria Carissima” è stigmatizzato nel prezioso dono del reliquiario offerto alla comunità a perpetua protezione.