Sisto V e la Zecca a Montalto delle Marche

Sisto V, uomo energico e pontefice consapevole della sua missione pastorale e politica, ascende al soglio di Pietro in un contesto socio-economico difficile e non florido. Le finanze, l’erario e la moneta, rappresentano proprio i settori in cui si è manifestata di più la poliedricità del papa piceno.

Le attenzioni mostrate verso le grandi opere e la riorganizzazione di gran parte dell’apparato ecclesiastico, però, sono sostenute da una marcata spiritualità del Papa. Tutto in Sisto V era infatti votato allo scopo supremo della gloria di Cristo, anche la moneta: illuminante la Sentenza Sistina “Uno scudo in borsa fa molto più onore di cento che sono spesi inutilmente”.

Nel suo breve pontificato non mancò di beneficare Montalto con straordinarie elargizioni, tra cui anche l’istituzione della Zecca. I lavori di allestimento procedettero con vivacità e furono immediati i riflessi socio-economici sulla cittadinanza.

L’attività di conio, ubicata nel centro storico del borgo, ben protetta dalle mura cittadine e al riparo da scorrerie di banditi, ebbe un periodo di sospensione a causa della qualità mediocre delle leghe e metalli utilizzati, per poi riprendere e continuare fino alla primavera del 1591. Con la scomparsa del Pontefice, vennero meno i presupposti per il mantenimento della Zecca. I locali furono smantellati e i materiali destinati a nuove attività, come testimonia una lapidaria registrazione del libro delle uscite comunali in cui si legge: “…gli operai che hanno smantellato la stanza della zecca portano i cippi alla fabrica del Pistrino…”.

Il profondo legame del Pontefice con la sua terra di origine è testimoniato anche dalla concessione al montaltese Aloisi Innocenzo, evidentemente persona fidata e capace, dell’appalto di tutte le zecche pontificie.

Il 17 giugno 2020 il Prof. Emidio Grisostomi di Fermo, ammiratore e conoscitore del papa montaltese, ha  donato alla cittadinanza una pregiata collezione numismatica che rappresenta un unicum delle emissioni effettuate a nome di Papa Peretti, sia per numero che per rarità. Si tratta di 101 elementi, di cui 68 monete (testoni, piastre, scudi, baiocchi, ecc..) e 33 medaglie in oro, argento e altri metalli, coniate nelle zecche di Roma, Ancona, Bologna, Fano, Avignone, Macerata e Montalto. La quasi totalità delle monete emesse a Montalto, riportano nel dritto il busto del pontefice e nei rovesci le rappresentazioni della Madonna, dei SS. Lorenzo e Apollonia, di S. Francesco che riceve le stigmate, della colomba simboleggiante lo Spirito Santo e dello stemma papale.