Monastero di S. Chiara

La presenza francescana a Montalto risale al 1215, anno di fondazione del Convento di S. Francesco delle fratte dove si formò Felice Peretti, futuro Papa Sisto V. Quasi 4 secoli dopo, viene fondato il Monastero delle Clarisse. Fu aperto nel 1631 con le due prime monache provenienti dal monastero delle urbaniste di Monte Santo (oggi Potenza Picena) professanti la Regola. Tra il ‘600 e il ‘700 il Monastero viene alimentato da ricorrenti vocazioni di ragazze provenienti da famiglie di spicco della nobiltà locale e da una ventina  di altre località italiane, compresa Venezia, che apportavano beni in dote all’atto del loro ingresso. Agli inizi del XIX secolo, con uno Stato Pontificio debole sul piano politico, si trovano in grande difficoltà, perché nel 1810 un decreto imperiale napoleonico sopprime gli ordini religiosi: le monache vengono cacciate via e il Monastero spogliato dei suoi beni. Lo Stato pontificio verrà ricostituito nel 1815 nel Congresso di Vienna e la vita nel Monastero riprende. Nel 1855 una bimbetta di colore di circa 9 anni di nome Amakera, ancora oggi denominata la moretta, viene strappata alla schiavitù dal Darfur, regione montuosa dell’Africa ad ovest di Khartum e, riscattata dal sacerdote genovese Don Nicolò Olivieri, viene condotta nel Monastero di Montalto. Qui sarà battezzata con i nomi di Maria, Agnese, Enrica, Giuseppa, Luisa, Eleonora, Giacinta e Chiara, comunicata e cresimata, essendo padrini e madrine nobili e nobildonne della Città di Montalto e di Ascoli. Ancora tempi difficili nel 1861, anno della raggiunta unità d’Italia, quando a gennaio viene decretata la cessata personalità civile delle case religiose e di altri stabilimenti ecclesiastici…e devoluti alla Cassa ecclesiastica l’amministrazione e il possesso e rendite relative. Il 1° aprile 1864 le monache sono dunque costrette ancora ad abbandonare il Monastero e trovano asilo nel Romitorio appena fuori Montalto, dove resteranno fino al 1876. Si dovrà poi alla generosità di Nicola Pasqualini – il cui palazzo è confinante con il monastero – il rientro delle Clarisse nella loro Casa.  Il numero delle monache si assottiglia a poche unità ma di grande spessore. Nel 1992 tre clarisse di Montalto partono per la Valle de Aragòn a Città del Messico e li fonderanno il nuovo monastero di Nostra Signora de la Luz. San Leonardo di Porto Maurizio, patrono di Imperia, visitando il Monastero di Montalto fece una significativa profezia; egli disse alle monache:  Questo Monastero continuerà a vivere nei secoli futuri. In questa Casa ci saranno sempre anime generose che amano e lodano il Signore. Saranno provate da difficoltà, ma il Monastero non si estinguerà; nella Comunità ci saranno cieche e zoppe, ma essa continuerà a vivere a gloria di Dio. Infatti, la vita nel Monastero di S. Chiara di Montalto ha continuato a scorrere, in fortissimo contrasto con il turbinio della vita moderna fino al 2019.